lunedì 22 luglio 2013

VITTIME DI LORO STESSI

Certe volte nelle pause caffè ti imbatti in articoli di giornale che leggi per intervallare il sorseggio della nera bevanda e stimolare il successivo passaggio da zio Water. Uno dei peggiori giornali che ti può capitare di sfogliare è ovviamente La Repubblica, un giornale che definerei ostile nei confronti del M5S con sfumature grottesche a tratti patetici e surreali, illegibile per i cultori della notizia imperdibile come stimolante intestinale. Chi scrive in questo quotidiano è invece riconducibile a ricordi lontani, ai famosi scopiazzamenti tra i banchi di scuola dell'epoca elementare della scolarizzazione di base, quando copiare era il modo più semplice per riempire il foglio del compito assegnato senza capirci una mazza del contenuto trascritto. Oggi a distanza di anni, di quei momenti spensierati e felici rimane in alcuni casi, lo scribacchino incapace, che attinge dai social per scrivere articoli surreali incastratando frasi a minchiam in un mosaico raffazonato e confuso pescando qua e la pesci di varia natura che si divoreranno a vicenda uccidendo la prosa. Una volta esistevano i giornalisti con penna e taccuino, rispettati e ammirati come star, giravano in cerca di una notizia come in cerca di una preda sanguinante, oggi invece esistono  trascrittori di post, obbligati a pubblicare su carta straccia stampata per pochi euri, vittime di loro stessi e di un mercato privo di stimoli e motivazioni, tenuti in pugno da redattori e vincoli politici invalicabili. Spesso mi chiedo come possano subire tale violenza senza reagire, senza opporsi a questo stato poco dignitoso che sta uccidendo una categoria un tempo rispettata ed ammirata dalla società. Il mio augurio e quello che un giorno, questa nuova generazione di giornalisti possa ribellarsi ad un sistema che li stà soffocando, che li sta opprimendo e costringendo al ruolo di semplici copiatori e trascrittori di presunte notizie e gossip da quatro soldi, la mia speranza è che si riprendano il giusto posto che gli compete e ristabiliscano quella libertà d'informazione che oggi non esiste più. Nik

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